Etica, trasparenza e comunicazione, Talamo interviene al webinar sul PIAO

Il direttore della Comunicazione istituzionale di Formez PA è intervenuto nel webinar dal titolo “Strumenti per l’accountability: comunicazione, trasparenza ed etica pubblica” con un intervento sulle tecnologie e la programmazione unificata (PIAO) come strumenti per trasparenza, accountability, partecipazione e citizen satisfaction. L’appuntamento è stato realizzato nell'ambito del progetto "Opengov: metodi e strumenti per l'amministrazione aperta”.

Nella mattinata dello scorso 11 aprile, Sergio Talamo, direttore della Comunicazione Istituzionale e Relazioni con le PA di Formez PA, è intervenuto nel corso del webinar dal titolo “Strumenti per l’accountability: comunicazione, trasparenza ed etica pubblica”, organizzato da Formez PA.
L’appuntamento, che ha registrato ampia partecipazione e forti apprezzamenti da parte degli utenti, ha affrontato il tema del PIAO come strumento di gestione e pianificazione delle attività degli enti pubblici e delle ricadute che questo piò avere su trasparenza e accountability della PA. La relazione di Talamo ha avuto come argomento centrale “Le tecnologie e la programmazione unificata (PIAO) come strumenti per trasparenza, accountability, partecipazione e citizen satisfaction”.
Al centro dell’intervento, la necessità che le amministrazioni diventino valutabili dai cittadini e i meccanismi per arrivare a quest’obiettivo, perseguibile attraverso una maggiore comunicazione e una maggiore trasparenza. Talamo ha sottolineato che dal 1990 si sono rincorsi ben quindici provvedimenti in materia, a partire dalla legge 241/90 sull’accesso agli atti, molti dei quali hanno però prodotto risultati non ancora tangibili e apprezzabili. 
Il Piano Integrato di Attività e Organizzazione, così come la “legge 151” (cioè la riforma della legge 150 del 2000), lo Smart Working e la semplificazione amministrativa, vanno appunto nella direzione del cittadino, che deve essere sempre il punto focale di ogni provvedimento. “Anche se non in maniera veloce – ha affermato Talamo -, ci stiamo muovendo verso una nuova idea di amministrazione rispetto a quella tradizionale. Buon andamento e imparzialità, cardini della nostra Costituzione, sono i pilastri su cui deve inevitabilmente fondarsi l’azione della Pubblica Amministrazione”.
“La trasparenza – ha proseguito – deve essere considerata come il nuovo parametro etico. Anche perché ciò conduce a un miglioramento della reputazione, a una riorganizzazione, a una maggiore partecipazione. E deve essere accompagnata da un’accelerazione nella comunicazione. L’argomento relativo all’utilizzo dei social è diventato un argomento chiave, non più accessorio, perché tutti vi possono intervenire. Attraverso delle social media policy ben impostate, le piattaforme possono essere ben utilizzate. In questo modo, sono capaci di rendere un’amministrazione interrogabile, valutabile, trasparente e con un’agenda di priorità diffusa. Una sorta di ‘social a due vie’, in cui il parere del cittadino/ricevente ha pari dignità rispetto a quello dell’amministrazione/mittente. A tutto questo, deve affiancarsi la riforma della legge 150 del 2000. È quella che chiamiamo ‘legge 151’ e che introduce una nuova concezione del lavoro dei professionisti della comunicazione in ambito pubblico, attraverso una ‘communication room’ digitale, la gestione della trasparenza-accountability separata dall’anticorruzione, la spinta alla partecipazione civica e alla citizen satisfaction, la formazione continua e il lavoro agile”.
“Anche perché – ha chiuso Talamo - il digitale è già oggi un sistema straordinario di semplificazione, molto presente nelle nostre vite in molteplici declinazioni: da PagoPA a Linea Amica, da ANPR a Spid, da inPA a CIE. Esistono delle concrete applicazioni del digitale che migliorano le nostre vite: ad esempio, con ANPR con un click possiamo avere 15 certificati gratuiti, e con PagoPA abbiamo avuto nel 2022 5 miliardi di € di pagamenti”.
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